Oggi siamo in Umbria, più
precisamente a Canale, sui colli Orvietani, dove è situata
un'azienda davvero interessante che si estende su una superficie di
circa 70 Ha coltivati a oliveto, seminativo e vigneto(Ha 40),
caratterizzata da terreni di natura vulcanica ed ubicati ad un
altitudine di 330-350 m s.l.m.: L'Azienda AgricolaCustodi.
L'uscita delle prime tre etichette, ha visto il coronamento di un sogno ed allo stesso tempo ha avviato una nuova sfida per il futuro. Io, personalmente, ho avuto modo di confrontarmi con la affabile e competente Chiara, enologo dell'azienda nonché figlia di Gianfranco, che insieme alla sorella Laura, laureata in scienze della formazione, ha preso in mano le redini dell'azienda occupandosi di tutte le varie fasi della produzione,dalla raccolta, fino ad arrivare alla messa in commercio delle nostre etichette, dividendo e condividendo i compiti quotidiani, con lo spirito e l'umiltà delle ultime arrivate in un mondo complicato come quello dell’enologia, ma allo stesso tempo con la consapevolezza di avere fra le mani grandi uve e sotto i piedi un terroir dalle grandi peculiarità.
L'Azienda coltiva in particolare uve autoctone, appartenebti alla D.O.C.Orvieto Classico, come: Grechetto , Trebbiano, Drupeggio, Verdello e Malvasia, ma anche altri vitigni internazionali quali Chardonnay, Viogner, Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Cabernet Sauvignon.
L’impatto ambientale, in vigna, è volto al rispetto ed all’equilibrio della vite, del terreno e dell’ambiente, cercando di ottenere basse rese per ettaro, al fine di portare in cantina uve di alta qualità. In cantina con l’ausilio di lieviti selezionati vengono trasformate le uve in vino per preservarne profumi ed aromi originali, evitando lavorazioni invasive, cosa sempre più rara.
L’impatto ambientale, in vigna, è volto al rispetto ed all’equilibrio della vite, del terreno e dell’ambiente, cercando di ottenere basse rese per ettaro, al fine di portare in cantina uve di alta qualità. In cantina con l’ausilio di lieviti selezionati vengono trasformate le uve in vino per preservarne profumi ed aromi originali, evitando lavorazioni invasive, cosa sempre più rara.
I trattamenti si limitano
prevalentemente ai tradizionali zolfo e rame e riducendo al minimo
l’intervento chimico, nel totale rispetto della materia
prima.
Grazie alla qualità delle uve e alla meticolosa vinificazione l'Azienda Custodi riesce a contenere la presenza di solforosa nei propri Vini, dimostrando un occhio di riguardo nei confronto del consumatore.
Grazie alla qualità delle uve e alla meticolosa vinificazione l'Azienda Custodi riesce a contenere la presenza di solforosa nei propri Vini, dimostrando un occhio di riguardo nei confronto del consumatore.
In
questo straordinario territorio, quest'azienda riesce ad esprimere
vini dall'ottimo potenziale ed una filosofia professionale ed umana
che la rendono tra le realtà da conoscere e da approfondire, sia per
la qualità dei propri prodotti che per la perfetta ed armonica
convivenza fra tradizione e modernità.
Una
realtà medio-piccola, che permette a chi, come me, venera il Vino,
in quanto massima espressione dell'eterno e coinvolgente passo a due
fra uomo e Natura, di confrontarsi direttamente con chi, essendo
proprietario dell'azienda stessa, non può che essere il perfetto
trait d'union fra Noi e la bottiglia.
Veniamo al calice...anzi...ai calici! Per l'Azienda Custodi ho potuto degustare 2 Vini che in ambo i casi, vi anticipo, mi hanno piacevolmente colpito, eccovi le mie sensazioni e le mie emozioni a riguardo:
Austero
(2010) IGT Umbria Rosso: un altro Merlot?...direte voi... mmm...no!
Tutt'altro! Questo Austero, è il Merlot, nella sua umbra
interpretazione. Coerente il colore, rosso carico, dai consueti
riflessi violacei, con un impenetrabile e lucente alone “dark”!
Il naso stupisce, sin dal tappo! Un vento caldo, che porta con se
profumi intensi di piccoli frutti di bosco, mora fra tutti resi più
intriganti da una nota di radice di liquirizia e vaniglia.
Un
corpo tosto che ne anticipa la potenza in bocca, che nella sua
avvolgenza sfocia in un finale lungo e piacevolissimo.
Un
Merlot davvero da provare, che a mio parere, nonostante già di
grande equilibrio, avrebbe potuto prendere ancora un po' di polvere.
Pertusa
Vendemmia Tardiva (2012): Procanico,
Malvasia bianca lunga, Grechetto, Sauvignon, Drupeggio (quello che in
Toscana chiamiamo Canaiolo bianco) ...un blend di uve autoctone, con
l'aggiunta dell'internazionale Sauvignon, che, fidatevi... ci sta da
Dio! In questa annata il colore sembra aver assunto un tono più
antico, ramato, prezioso e senza tempo! Un Vino che a mio parere, va
degustato ad una temperatura che ne faccia percepire il tepore, la
premura e la dolcezza al meglio.
L'albicocca
matura e succosa, il miele quasi caramellato ed una punta di
zafferano...che naso!
In
bocca è coerente nella sua “fruttosa” integrità.
Una
vendemmia tardiva di quelle che...una bottiglia non basta mai,
specialmente se stappata come finale perfetto per una cena
romantica, Tête-à-tête! “Per non saper né scrivere né leggere”
non siate parchi nell'acquisto o vi proverete più di qualche istante
di reale sconforto quando vi accorgerete che la vostra unica
bottiglia è vuota e ne siete già diventati dipendenti!!!
I
miei assaggi sono stati davvero degni di nota e l'Umbria si dimostra
sempre più capace di regalare intense e sincere espressioni del
territorio, con quel tocco di unicità ed originalità che,
specialmente nelle terre di Orvieto, aziende come quella
dell'affiatata ed instancabile famiglia Custodi (tempo fa vi parlai
anche dei vicini Barberani), danno vita a calici di grande
godibilità, senza il minimo compromesso.
...Wine is sharing!
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