Poggio Lupo – Un sogno che diventa realtà in Umbria

Oggi torniamo in Umbria, dove ho avuto
il piacere di scoprire un’azienda agli albori, che ha all’attivo solo
una prima annata di produzione, composta da due vini dei quali sono
state prodotte circa 3mila bottiglie per tipologia, ma di questo vi
parlerò più avanti. Lasciate che vi racconti qualcosa di Poggio
Lupo
– questo è il nome di questa neonata cantina -, una realtà
nata dal sogno di Massimo, Manuela e Marco Morgante, figli di Alberto
che negli anni 60 fece la sua fortuna aprendo il primo supermercato
al dettaglio in Abruzzo e il quinto in Italia. Massimo è un
professore universitario presso la Facoltà di Medicina Veterinaria
di Padova; Manuela è una commercialista e lavora nel suo studio di
Roma; Marco lavora presso una banca in Abruzzo. Pur avendo preso
strade diverse da quella paterna hanno sempre avuto un sogno in
comune. Così il giorno in cui Manuela propose ai suoi fratelli di
rilevare un’azienda agricola in Umbria, per rendere onore all’eredità
del padre, sono stati tutti concordi nell’iniziare a scrivere insieme
questo nuovo capitolo delle proprie vite e della famiglia Morgante.
L’azienda Agricola Poggio Lupo (il
nome deriva dal toponimo riportato sulle carte catastali del casolare
che si trova in cima alla collina più alta) è sita nel comune di
Allerona, in provincia di Terni (Umbria) e si colloca a nord di
Orvieto in un territorio ancora incontaminato e particolarmente
vocato per la coltivazione della vite e dell’olivo. E’
caratterizzata dalla presenza di terreni argilloso-sabbiosi
comprendenti argille grigio-azzurre, risalenti al pliocene medio
inferiore. L’azienda si estende per 70 ha su un dislivello che
varia tra i 220 e i 350 m s.l.m. Il vigneto è collocato in un
anfiteatro naturale con una esposizione sud-est che ne permette un
ottimo irraggiamento solare durante l’intero arco della giornata.
Poggio Lupo è una giovanissima azienda
gestita principalmente in prima persona da Massimo e dal figlio
Alberto che studia viticultura ed enologia a Perugia con la
consulenza per il vigneto del giovane enologo Fabrizio Fimiani.
Come accennato in precedenza, la prima
vinificazione risale all’anno scorso, ovvero alla vendemmia 2016
abbiamo che ha dato vita ad un Umbria Bianco IGP (utilizzando uve
Sauvignon blanc al 100%) e un Umbria Merlot IGP (utilizzando uve
Merlot al 100%). Con buone probabilità si arriverà nelle prossime
vendemmie a sfruttare la vigna vecchia (40 anni) per la vinificazione
di uve autoctone come il Procanico, il Verdello ed il Grechetto.

Massimo pur essendo abruzzese di
nascita e origini è Umbro di adozione, dove ha studiato
all’università di Perugia Medicina Veterinaria e dove vive ormai
da più di 40 anni. Perugia ha dato anche i natali al figlio Alberto
che lo coadiuva nella gestione del vigneto. Sin da quando è stata
rilevata l’azienda si è cercato di mantenere il più possibile il
legame col territorio e soprattutto con le persone che avevano
lavorato da sempre in azienda. La ricerca dellas sostenibilità e
della tradizione passa anche per la scelta di mantenere i rapporti
con i collaboratori della precedente gestione, tutti nati e vissuti
nella zona di Allerona. Anche il nome dei vini (DELSOLE e DELLALUNA)
sono stati ispirati dalla Porta Del Sole e dalla Porta Della Luna che
sono le due porte principali del bellissimo borgo medioevale di
Allerona.
Porta del Sole – Allerona
L’approccio in vigna ed in cantina è
quello dell’agricoltura e della viticoltura biologica e sostenibile,
ma senza dimenticare ciò che di buono e di meno invasivo la
modernità metta a disposizione dei vignaioli oggi.
Una delle cose che mi hanno colpito di
più del racconto legato a questa azienda è stata di sicuro un
aneddoto che vede protagonista il padre Alberto e che ora vi lascio
raccontare da uno dei suoi figli:
“Noi dobbiamo tutto a nostro padre
Alberto che ci ha dato la possibilità di coronare questo sogno. Lui
è stato un commerciante anche e soprattutto di vini all’inizio
della sua attività, subito dopo la guerra. Era un grande intenditore
di vini come tutti coloro che li comprano e li rivendono, ma con una
sua peculiarità, era totalmente astemio! Questa sua “avversione”
a bere il vino era originata da un episodio successo alla fine della
seconda guerra mondiale quando l’Italia fu invasa e saccheggiata
dalle truppe tedesche. Nostro padre Alberto aveva solo 18 anni
quando, nostro nonno Callisto lo mise di guardia a tre botti ti
Vermouth dentro una grotta per non farlo trovare ai tedeschi. Mio
padre lo custodì per tre giorni e tre notti e quando il pericolo fu
scampato finalmente uscì dalla grotta. Appena uscito si senti male,
i fumi dell’alcool che aveva respirato nella grotta per tre giorni
lo avevano completamente ubriacato. Da quel giorno non riuscì più a
bere neanche un sorso di vermouth e né tanto meno uno di vino!”

I Vini assaggiati sono ben più di
quanto mi aspettassi da una prima annata, complice una 2016 generosa,
ma anche un grande garbo nell’interpretazione di due vitigni, che
seppur internazionali, mostrano in questa zona un’identità molto
spiccata.
Il Sauvignon Delsole 2016 Umbria IGP di
Poggio Lupo
porta con sé la forza e l’eleganza delle crete nelle
quali affonda le sue radici. Un sauvignon bilanciato nei profumi e
per questo per nulla eccessivo e noioso nell’espressione tiolica. Un
naso fresco e balsamico che innesca quell’aspettativa mista a
speranza di trovarsi in bocca, da lì a poco, un sorso altrettanto
fresco, dritto, lungo e vitale. Aspettativa e speranza pienamente
soddisfatte, con un tocco sapido nel finale che rende ancora una
volta, come piace a me, inerziale la beva. Un vino che ho stappato in
terrazza, in una di queste caldissime serate di luglio e gli è
bastato un attimo per rinfrescare aria ed anima.
Poggio Lupo – DELSOLE 2016
Il Merlot Dellaluna 2016 di Poggio Lupo
fa solo acciaio, ma sfrutta la struttura del terreno e la bassa resa
per ettare per ottenere volume e morbidezza, evitando ogni incidenza
da affinamento in legno. Il varietale qui è rispettato nel senso più
democratico del termine e fa ben sperare per le prossime produzioni.
Sorso intenso e pieno, ma capace di
mantenere una buona freschezza, che rende schietto ma elegante questo
Merlot in purezza, capace anche di una buona lunghezza.
Poggio Lupo – DELLALUNA 2016


Vino che mi fa pensare alla passione ed
all’amore che questa famiglia abbia messo nella concretizzazione di
un sogno ed ancor più nel rendere questa cantina un veicolo di
valori atavici come il rispetto, la condivisione e la lungimiranza.



F.S.R.
#WineIsSharing

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